diMartina Zambon
Ufficializzati i crediti fiscali per 80 milioni alle imprese insediate nella Zls. Via libera allo stanziamento, circolano i primi nomi. Regione e Confindustria in pressing: «Ora il decreto per il comitato d’indirizzo»
La notizia era nell’aria da un paio di giorni ma l’8 maggio il finanziamento di 80 milioni di euro per la Zls (Zona Logistica Speciale di Venezia e Rovigo) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A dare la notizia, di prima mattina, Massimo Bitonci, sottosegretario alle Imprese e Made in Italy che ha seguito la tribolata vicenda del finanziamento fino a portarla a dama facendo squadra con Regione e Confindustria.
Diciotto Comuni
Il provvedimento è compreso nel decreto Coesione e fissa, per il 2024, 80 milioni i crediti fiscali di cui godranno nuovi investitori attesi sui 18 comuni compresi nella Zls. Una notizia a lungo attesa ma, segnalano un po’ tutti, dal presidente della Regione, Luca Zaia, al suo assessore alle Attività produttive, Roberto Marcato, ora manca l’ultimo tassello del puzzle: il comitato di indirizzo. Si tratta del soggetto operativo, presumibilmente presieduto da Zaia stesso a da un suo delegato (quindi Marcato) ma a cui partecipano anche il Porto di Venezia e i ministeri coinvolti.
Il nodo del comitato d’indirizzo
All’appello, manca, quindi, un decreto della Presidenza del consiglio dei ministri che lo istituisca. «Abbiamo superato gli scogli maggiori – dice Marcato – la creazione della Zls e l’ottenimento dei finanziamenti, quindi abbiamo l’auto e la benzina, ora manca solo la chiave per avviare il motore». Una rassicurazione sulle modalità di accesso al beneficio fiscale per le nuove imprese che si vorranno insediare nell’area o per l’ampliamento di aziende già presenti arriva da Bitonci: «A breve arriverà il decreto di concerto con il Mef (ministero dell’Economia ndr) per definire le modalità di accesso al beneficio nonché i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta e dei relativi controlli. Un’opportunità per permettere il rientro in Veneto di aziende che hanno delocalizzato e di attrarne delle nuove». Qualche interlocuzione con soggetti interessati, ovviamente, è già sul tavolo ma per ora resta riservata. Si è parlato molto di idrogeno, naturalmente su Porto Marghera e si parla di un grosso nome della logistica del freddo in Polesine. La bergamasca Bracchi o la Safim di Torino? Per ora, non c’è nulla di certo.
Alla ricerca di investimenti per 400 milioni
Sicuro, invece, che «80 milioni di crediti fiscali equivalgono – spiega Vincenzo Marinese, «inventore» della Zls – a 400 milioni di investimento complessivo che vanno trovati entro l’anno. Che figura ci faremmo se non trovassimo investitori. Peraltro con queste cifre allo Stato tornerebbero 88 milioni di Iva secondo il meccanismo virtuoso su cui abbiamo basato la Zls. Ora si deve accelerare». Leopoldo Destro, Confindustria Veneto Est, si rallegra del finanziamento ma sottolinea quanto sia cruciale correre ora sul comitato di indirizzo «e a quel punto la palla passa a noi imprenditori. E siamo pronti».
«Progetti da incardinare entro il 15 novembre»
Così come servono, e presto, le indicazioni pratiche su come usare il beneficio fiscale come evidenzia anche Zaia: «Sono crediti per progetti da incardinare entro il 15 novembre quindi confido che, oltre alla governance, anche il decreto attuativo sul credito d’imposta sia adottato in tempi brevi. Le imprese interessate a investire nei territori della nostra Zls lo stanno attendendo per iniziare a valutare e pianificare i loro investimenti». Marcato insiste sul dpcm di nomina «del comitato di indirizzo che costituisce l’organo di governo della zona logistica» e ricorda come all’incentivo fiscale si aggiungano 14 milioni Fesr che la Regione ha destinato agli investimenti delle imprese nella Zls.
Due aspetti cruciali
Paolo Armenio, Confindustria Veneto Est, dice: «Bene il finanziamento perché, francamente, eravamo un po’ basiti da quello decretato per la sola Zes unica del Sud (1,8 miliardi stanziati a febbraio ndr). Sicuramente gli 80 milioni sono un bell’aiuto e mi auguro si esauriscano il prima possibile. Aiuterà anche lo sportello unico per la sburocratizzazione, il mondo non accetta la burocrazia italiana. È stato un gran lavoro di squadra, tutti ci abbiamo creduto, per primi Bitonci e Marcato». Ci sono, però, due aspetti non irrilevanti sulla questione Zls: le infrastrutture e il rifinanziamento per i prossimi anni. Partiamo dalla dotazione necessaria per il 2025 che Armenio quantifica fra i 240 e i 250 milioni di euro.
Una nuova trattativa con Roma
Si apre, quindi, una nuova trattativa fra Venezia e Roma per il rilancio dell’area veneziano-rodigina. L’altro aspetto da non sottovalutare è lo sviluppo di arterie stradali a servizio dei nuovi insediamenti o di eventuali ampliamenti, ad esempio per il distretto della giostra. «Chiederemo alla Regione – spiega Armenio – di ragionare sul collegamento di 12 km fra la 434, la Transpolesana e la regionale Eridania». Nel cuore della futura Zls. Ma la priorità, al momento è la variante alla Romea.
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